Didattica della Poesia

 

Non c’è nave che possa come un libro
portarci nelle terre più lontane,
non c’è corsiere pari ad una pagina
di poesia che balza e che s’impenna.
Questo viaggio può farlo il miserabile
senza l’oppressione del pedaggio:
è assai frugale il carro
che trasporta l’anima dell’uomo (Emily Dickinson)

 

Poesia (lat. pŏēsis, che è dal gr. ποίησις = creazione). La poesia è una forma d’arte poiché il poeta mediante la sua fantasia e un’accurata scelta di determinate parole, mette insieme immagini e suoni per creare i propri versi.

La poesia è scritta in versi e raggruppati in una strofa, che può contenere un numero variabile di versi. Le strofe sono separate da uno spazio bianco.

Il linguaggio poetico oltre a trasmettere una musicalità, comunica un significato o un’emozione. Per questo motivo il poeta ricorre ad accorgimenti espressivi che conferiscono alle parole una particolare intensità e che consentono di raggiungere particolare effetti di bellezza culturale. Tali effetti vengono ottenuti principalmente attraverso le figure retoriche.

 

L’allitterazione

 

Si ha l’allitterazione quando nei versi si ripetono, con insistenza, consonanti, vocali o sillabe che hanno suoni molto simili e che finiscono per caratterizzare il testo.

 

 

Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi

Fossi dove in pozzanghere mezzo seccate agguantano i ragazzi

Qualche sparuta anguilla:

Le viuzze che seguono i ciglioni,

Discendono tra i ciuffi delle canne

E mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.

Montale, da I Limoni

 

 

Proprio come la musica, la poesia è caratterizzata da un ritmo, cioè dall’avvicendarsi di sillabe accentate (sillabe toniche)  su cui la voce si ferma a intervalli regolari e di sillabe non accentate (cioè sillabe atone).

 

 

Perché fare un laboratorio di poesia nella scuola media?  L’insegnamento della poesia, fornisce  un modello linguistico qualitativamente alto e contribuisce a sviluppare la fantasia e ad affinare il gusto e la sensibilità del giovane.  I motivi per scegliere la poesia nella prassi didattica sono tre:

  1. La poesia ha per i ragazzi una grande potenza espressiva, che agevola il loro processo di maturazione, in quanto in essa trovano materia per riflettere sulle cose, su di loro e sui problemi del mondo in generale.
  2. E’ uno strumento di riflessione sulla lingua.
  3. Il testo poetico utilizzando il linguaggio in modo creativo agevola la formazione del pensiero laterale.

La poesia è in grado di migliorare la potenzialità espressiva dell’individuo, in quanto offre tanti strumenti per l’esternazione di pensiero e affettività: Maggiori sono le potenzialità linguistiche di una persona, maggiori sono le sue potenzialità cognitive. 

 

Che cos’è la poesia (secondo Pessoa. Appunto del 9 aprile 1930) La poesia è una forma di prosa con un ritmo artificiale. Questo artificio, che consiste nel creare continuamente pause speciali e innaturali, diverse da quelle segnate dalla punteggiatura, seppure a volte con questa coincidenti, è ottenuto dalla composizione di un testo formato da linee separate, chiamate versi, che iniziano di solito con la maiuscola quasi a indicare che sono periodi assurdi, pronunciati separatamente. Si creano, attraverso questo procedimento, due tipi di suggestione inesistenti nella prosa: una suggestione ritmica di ogni verso in se stesso, come persona indipendente; una suggestione di accentuazione, che incide sull’ultima parola del verso, dove si produce una pausa artificiale, o su un’unica parola, se il verso è formato da una parola sola, che così guadagna stacco e isolamento senza bisogno di essere in corsivo.

Testo Poetico

Adotta una figura retorica

Un percorso didattico

Eugenio Montale (1896 – 1981) A Genova, città natale, compie gli studi classici. Nel 1925 pubblica Ossi di Seppia, la sua raccolta di poesie più importante. Osso di seppia allude allo scheletro dell’animale marino che dopo la morte galleggia sulle onde ed è trascinato a riva.

Portami il girasole ch’io lo trapianti

Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.

Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce. (Montale, Ossi di Seppia, 1925)

Lettura guidata

Nella prima quartina il poeta domanda un girasole da trapiantare nel terreno bruciato dall’aria salmastra, in modo che esso mostri tutto il giorno al sole l’ansietà del suo volto giallo. In questa quartina, sono presenti, con drammatica evidenza, elementi simbolici del malessere esistenziale (terreno bruciato, ansietà del suo volto). Probabilmente il terreno è una metafora dell’animo umano.

Nella seconda quartina il poeta sostiene che le cose scure (della vita) tendono a rischiararsi, i corpi (degli uomini) si dissolvono in un fiume di colori e questi si trasformano in musica. (Per questo motivo) scomparire è il destino dei destini. Ventura delle venture = morte.

Nella terza quartina il girasole è nuovamente il protagonista: il poeta domanda una pianta che accompagna nel luogo in cui sorgono bionde trasparenze e la vita evapora come un profumo. Nella battuta finale il poeta domanda di avere un girasole sazio di luce.

Percorso operativo

  1. Leggere alcune volte la poesia per comprendere il significato
  2. Precisare quali colori compaiono nella poesia
  3. Spiegare quali immagini suscitano le varie tinte. La lista viene scritta alla lavagna per discutere di come i colori suscitino alcune emozioni, piuttosto che verso altre e sul fatto che i colori indirizzino sullo stato d’animo che il poeta intende suscitare
  4. Analizzare la struttura: strofe, tipologia di versi, figure retoriche
  5. Individuare le tematiche a partire dalle parole chiave
  6. Analizzare i Girasoli di Van Gogh
  7. I due linguaggi, pittura e poesia, possono unirsi, ad esempio mediante il calligramma.