Immaginare = Lascio agire il mago che c’è in me (in noi esiste una sorta di mago in grado di fare qualcosa di molto speciale)
Il sistema nervoso umano non può stabilire differenza tra un’esperienza fatta e un’esperienza immaginata intensamente nei minimi particolari. (cit.)
Indicazioni sulle modalità di svolgimento
Per stimolare l’autonomia di ricerca degli studenti, per potenziare l’abilità della scrittura, per incrementarne la capacità creativa, in geografia propongo l’elaborazione di un viaggio immaginario, di alcuni luoghi geografici studiati.
Questa attività aiuta gli studenti a superare i pregiudizi: il viaggio è fatale al pregiudizio, al bigottismo e alla ristrettezza mentale. Le vedute ampie, non possono essere acquisite vegetando tutta la vita in un piccolo angolo della terra.
Oltretutto, ipotizzare di svolgere un viaggio è fonte di grande piacere. L’atto del pianificare obbliga a prefigurare, immaginare tutto ciò che di bello e nuovo ci aspetta. Il piacere scatta nel momento esatto in cui si comincia a pensare di voler partire.
Per dare luogo al promemoria e alle tappe/contenuti del viaggio immaginato, gli studenti devono attivarsi a ricercare un insieme di informazioni, per lo svolgimento della vacanza.
La metodologia didattica di riferimento è quella dell’apprendimento per scoperta, teorizzata da Bruner e altri pedagogisti dell’attivismo educativo.
Modalità di svolgimento del viaggio immaginario
Il lavoro si articola nelle seguenti fasi di lavoro:
• Scelta del luogo o dei luoghi da visitare;
• Ricerca di aspetti del patrimonio artistico, gastronomico, turistico, di un luogo su enciclopedie cartacee, enciclopedie virtuali, libro di testo, guide turistiche;
• Consultazione di più fonti da cui selezionare le informazioni;
• Composizione di un breve testo in cui si racconta dove si è stati, che cosa si è fatto durante il corso del viaggio, cosa si è mangiato, che cosa è piaciuto del luogo.
• Correzione dell’elaborato;
• Revisione dell’elaborato.
La tipologia di vacanza può essere:
culturale;
sportiva;
ecologica
Esempio: Un viaggio in Valle d’Aosta
La settimana passata, con la mia famiglia, siamo andati nella bellissima Valle d’Aosta, perché avevamo piacere di visitare il castello di Fenis, in quanto siamo appassionati di tutti gli aspetti che contraddistinguono il Medioevo, edifici simbolici che lo caratterizzano compresi.
Diversamente dagli altri castelli, costruiti per scopi bellici (di guerra) e di protezione, il castello di Fénis non è situato sulla sommità di una vetta, bensì su un lieve poggio (altura più bassa di una collina), privo di difese naturali.
Il castello di Fénis fu la sede di rappresentanza dei maggiori esponenti della famiglia Challant, famiglia nobiliare del luogo, che lo dotò di un imponente apparato difensivo, nonché di eleganti decorazioni pittoriche (ossia quadri e affreschi).
Durante il corso della visita, ho avuto modo di apprezzare il castello, che, per le sue caratteristiche, ho paragonato a una città in miniatura. Il maniero di Fénis ha pianta pentagonale (l’aggettivo pentagonale proviene dal sostantivo/nome maschile pentagono, ossia poligono di cinque lati e cinque angoli).
La visita al pianterreno è stata emozionante; questa ala del castello, si sviluppa attraverso la sala d’armi, il refettorio (luogo in cui si consumano i pasti in comune) per soldati e servitori, la dispensa e la cucina dotata di un grosso camino.
Dopodiché, si prosegue salendo al primo piano, dove si osservano la cappella, dove si pregava, la cucina, dove si preparavano i pasti, la sala da pranzo dei signori, dove i nobili consumavano i pasti principali e la sala di giustizia, in cui venivano giudicati i colpevoli di reati.
Il percorso si conclude nel cortile interno, con una scalinata sovrastata dall’affresco raffigurante San Giorgio che uccide il drago. Alzando lo sguardo al piano superiore si possono ammirare balconi in legno decorati da un gruppo di saggi e di profeti recanti dei cartigli (dei rotoli di carta decorati) sui quali si leggono proverbi e sentenze morali in antico francese. La parete orientale infine è ornata dai dipinti dell’ Annunciazione e di San Cristoforo, attribuiti ad un pittore vicino alla scuola di Jaquerio e databili intorno al 1425-30.
Dopo la visita, siamo rientrati all’hotel, dove ci aspettava un’ottima cena a base di cotoletta di vitello alla valdostana, con fontina e uova, fritta nel burro ed un blanc manger, un budino di cioccolato di origine savoiarda, vera e propria delizia, per il mio palato!
È stata una vacanza molto piacevole, ma breve, a causa degli impegni lavorativi dei miei genitori e dei miei impegni scolastici.
Aforismi sulla Creatività
La conoscenza non è niente, l’immaginazione è tutto. Einstein
Fare quello che amiamo è la via per avere abbondanza nella vita. Wayne Dyer