L'Italia dopo la Seconda guerra mondiale

L’Italia uscì dalla guerra devastata.

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il 2 giugno del 1946 gli italiani furono chiamati a votare per il referendum (strumento con cui gli elettori sono chiamati a scegliere, tramite una votazione, su questioni di interesse nazionale) che riguardava la scelta tra monarchia e repubblica. Per la prima volta, le votazioni si svolsero a suffragio universale maschile e femminile.

La maggioranza degli italiani scelse la Repubblica e Umberto II abbandonò l’Italia.

Nello stesso giorno gli italiani votarono anche per eleggere i rappresentanti all’Assemblea costituente, che avrebbe dovuto preparare la nuova Costituzione, entrata in vigore il primo gennaio del 1948.

Che cosa è l’Assemblea Costituente?

Per assemblea costituente si intende generalmente un’assemblea eletta per lo più a suffragio ampio, se non universale, ed incaricata di redigere una Costituzione.

Quali erano i partiti politici presenti in Italia nel dopoguerra?

  • Partito Socialista, caratterizzato da un insieme di dottrine e dei movimenti volti alla trasformazione della società per il raggiungimento dell’eguaglianza giuridica, sociale ed economica di tutti i cittadini attraverso l’abolizione delle classi e dei privilegi. Anche del sistema o del regime che ha realizzato la socializzazione o collettivizzazione dei mezzi di produzione e della distribuzione dei beni. (Treccani.it)
  • Partito Comunista, sulla base delle formulazioni teoriche di Marx e Engels,  propugna un sistema sociale nel quale sia i mezzi di produzione sia i mezzi di consumo sono sottratti alla proprietà privata e trasformati in proprietà comune, e la gestione e distribuzione di essi viene esercitata collettivamente dall’intera società nell’interesse e con la piena partecipazione di tutti i suoi membri. (Treccani.it)
  • Democrazia cristiana, partito di ispirazione democratico-cristiana, fondato nel 1942 e attivo fino al 1994.
  • Partito liberale, nato nel 1921 ed erede della classe dirigente liberale che ha guidato l’Italia, fino all’avvento del fascismo. Si tratta di un partito conservatore, nel senso che voleva mantenere la forma di governo delle classi dirigenti. 
  • Partito Repubblicano, uno dei più antichi italiani, nato nel 1895 ed erede della tradizionale risorgimentale mazziniana.
  • Partito d’azione, costituito nel 1942,dai membri di Giustizia e Libertà, per combattere il fascismo e di superare l’antitesi tra liberalismo e socialismo.

Guerra Fredda

In costruzione

Cronologia

1945 Conferenza di Yalta

1945 Tribunale di Norimberga

1945 nasce l’ONU

1947 Piano Marshall

1949 Germania divisa in due parti

1949-1989 Guerra Fredda

1949 nasce la NATO

1950 Guerra di Corea (Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina si fronteggiano in Corea)

1953 Morte di Stalin

1955 Viene stipulato il Patto di Varsavia tra comunisti

1960 Elezione di J.F. Kennedy

1961 Viene costruito il muro di Berlino

1968 Primavera di Praga, in Cecoslovacchia

1969 L’uomo sbarca sulla luna

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Nel 1945 gli Stati Uniti e L’Unione Sovietica sono alleati finché combattono contro la Germania di Hitler e contro il Giappone. Ma subito dopo la vittoria i due paesi iniziano a contendersi la supremazia sul mondo.

Gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica infatti sono due grandi potenze economiche e militari, ma sono anche molto diverse tra loro:

  • Negli Stati Uniti c’è la democrazia e il sistema economico è capitalistico.
  • In Unione Sovietica il potere è nelle mani di un solo partito e di un dittatore Stalin. 

Durante l’ultima fase della seconda guerra mondiale Stati Uniti e Unione Sovietica si accordano per spartirsi l’Europa in due aree di influenza:

  • All’Unione Sovietica vanno i paesi dell’Est, come la Polonia, la Cecoslovacchia, l’Ungheria e la Romania invasi dai russi durante la guerra. In questi paesi, l’Unione Sovietica esercita con la forza un controllo e impone regimi comunisti;
  • gli Stati Uniti invece aiutano i paesi europei a risollevarsi dalla guerra e a rimanere paesi democratici. A questo riguardo, nel 1947 avviano un progetto di aiuti economici e finanziari ai Paesi Europei chiamato Piano Marshall.

Nel 1945 quasi tutti i paesi del mondo entrano a far parte dell’ONU.

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Definizioni/Punti chiave

Guerra Fredda Gli anni che vanno dal 1949 al 1989 vengono definiti guerra fredda, cioè non combattuta con le armi, ma con tutti gli strumenti possibili: lo spionaggio, interventi a favore o contro l’indipendenza delle colonie.

La conferenza di Yalta. Nel febbraio del 1945, prima ancora che la guerra finisse, i tre principali oppositori del nazismo si erano riuniti nella cosiddetta conferenza di Yalta, in Crimea, sul Mar Nero.  Vi parteciparono Churchill (Gran Bretagna), Roosevelt (USA) e Stalin (URSS). A Yalta l’Europa fu divisa in due distinte sfere d’influenza (aree sopra le quali uno Stato o una organizzazione esercita un dominio di tipo politico, economico o culturale) separate da una linea di confine che fu definita da Churchill “cortina di ferro”.

In almeno tre occasioni la tensione tra USA e URSS arrivò al massimo e sembrò sul punto di sfociare in una guerra calda.
La guerra di Corea (1950-1953)
La crisi di Cuba (1962)
La guerra del Vietnam (1965-1975)

Tanto gentile e tanto onesta pare

 

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare. 4

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare. 8

Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender no la può chi no la prova; 11

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira. 14

Si tratta di un sonetto di Dante Alighieri, che costituisce uno degli esempi più significativi della poesia del Dolce Stil Novo. E’ tratto dalla Vita Nuova, un’opera mista di prosa e poesia scritta tra il 1282 e il 1293, nella quale Dante narra il suo amore spirituale per Beatrice.

Testo

Nella prima quartina Dante descrive le virtù interiori ed esteriori di Beatrice, che si manifestano nel suo saluto e nel suo sguardo; gli effetti straordinari del suo passaggio provocano la paralisi dei sensi: gli occhi non osano guardare, la lingua è incapace di esprimersi (ritorna qui il motivo dell’ineffabile, «ciò che non si può esprimere»: R4 e R7). Nella seconda quartina, la donna passando fra le lodi unanimi dei presenti rivela la sua natura di miracolo divino.
Nelle terzine si mostrano ancora gli effetti straordinari della sua vista e della sua bellezza, che infonde pensieri di una dolcezza inesprimibile e fa sospirare gli uomini.

Parafrasi

La mia donna appare tanto nobile  e onesta, quando ella saluta la gente, tanto che tutti stanno in silenzio e gli occhi non osano guardarla. Mentre ella cammina, anche se si sente lodare conserva un atteggiamento umile; ella pare essere una creatura discesa dal cielo sulla terra, per mostrare la potenza divina. Si mostra così bella a chi la guarda, che tramite gli occhi trasmette una dolcezza al cuore che chi non la prova non può capire e sembra che dal suo volto provenga un soave spirito d’amore che dice all’anima: Sospira.

La metrica e lo stile

Il sonetto è costituito da due quartine a rima incrociata (ABBA, ABBA) e da due terzine a rima invertita (CDE, EDC). Le quattro strofe sono occupate ciascuna da un periodo.

Caratteristico dello stile di Dante è il prevalere dei verbi (ve ne sono da uno a tre in ogni verso a eccezione del penultimo). Il verbo «pare» costituisce la parola chiave del sonetto: esso compare nella I, II e IV strofa, e con un sinonimo è presente anche nella III («mostrasi»). Tale verbo, tuttavia, non ha il significato di sembrare, come nell’italiano attuale, ma quello di apparire in piena evidenza, il che sottolinea ancora di più il carattere di manifestazione miracolosa che connota la figura di Beatrice.

Lo stile espressivo è sobrio e composto, di tono elevato, e scorrevole; i periodi sono ampi, il ritmo lento e solenne, atto a rappresentare il carattere e l’aspetto di Beatrice.

Da notare la ripetuta presenza di proposizioni consecutive (I e III strofa: «Tanto… che»; «… sì… che…») che accrescono la tensione della descrizione e creano un effetto di simmetria.

 

Figure retoriche

  • Sono presenti  termini arcaici (ogne, deven, lauda, vestuta, spirto)
  • Allitterazioni: “Tanto gentile e tanto onesta pare/la donna mia quand’ella altrui saluta“; “da cielo in terra a miracol mostrare./Mostrasi sì piacente a chi la mira”
  • Endiadi vv 1-2: “Tanto gentile e tanto onesta pare”
  • Iperboli vv .3-4-: “ch’ogne lingua deven tremando muta,(da considerarsi come una metafora iperbolica)/e li occhi no l’ardiscon di guardare.”
  • Metafora v. 6: “d’umiltà vestuta”
  • Perifrasi vv. 7-8: ” cosa venuta/ da cielo in terra a miracol mostrare” = angelo, creatura angelica
  • Similitudine vv .7-8: “e par che sia una cosa venuta/da cielo in terra a miracol mostrare”
  • Sineddoche v. 12: ” labbia” per intendere “volto”
  • Enjambements vv. 1-2; 7-8; 12-13
  • Poliptòto vv. 8-9: “mostrare/mostrasi”
  • Paronomasia vv. 6-7: “vestuta/venuta”

Strumenti per l’analisi del testo poetico

Regno di Sardegna

Sapevate che fino al 17 marzo 1861 tutta l’Italia si chiamava Regno di Sardegna?

E che tutti gli Italiani si chiamavano Sardi?

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

 A questo riguardo, colleghiamo ciò che era accaduto nel 1815, durante il Congresso di Vienna, quando l’Italia era stata divisa nei seguenti nove stati:

  1. Regno di Sardegna con capitale Torino (Piemonte, Liguria, Sardegna, Savoia, Nizza);

  2. Regno del Lombardo-Veneto (sotto dominazione diretta austriaca);

  3. Ducato di Modena e Reggio;

  4. Ducato di Parma e Piacenza,

  5. Ducato di Massa e Carrara;

  6. Ducato di Lucca;

  7. Granducato di Toscana,

  8. Stato della Chiesa (Bologna, Romagna, Marche, Umbria, Lazio, sotto il diretto dominio del Papa);

  9. Regno delle Due Sicilie (Meridione e Sicilia).

La Resistenza

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La Resistenza è un movimento di protesta e di opposizione clandestino, costituito da partigiani, con l’obiettivo di impedire l’affermazione del nazi-fascismo sul continente.

La Resistenza si manifestò in Francia, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Iugoslavia, Grecia e Italia.

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La Francia fu tra i primi paesi dove la Resistenza iniziò a operare. Dopo lo sbarco in Normandia (6 giugno 1944) i francesi divennero ancora più attivi e prima dell’arrivo degli alleati riuscirono a liberare da soli Parigi.

In Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, a causa di un territorio che non agevolava la guerriglia, i partigiani riuscirono ad operare sabotaggi e scioperi che aiutarono gli alleati.

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Nella zona al confine tra Italia e Jugoslavia si avvertivano tensioni tra croati, sloveni e italiani. A questo riguardo, dopo la Prima Guerra Mondiale, all’Italia erano state assegnate le città di Gorizia (Friuli Venezia Giulia), Trieste (Friuli Venezia Giulia) e Istria (penisola della Croazia) fino a Pola (città della Croazia), dove abitava una minoranza slovena.

Con l’avvento del fascismo, tale minoranza fu perseguitata e costretta a un’italianizzazione forzata e violenta. Le scuole slovene furono chiuse e le organizzazioni economiche e culturali soppresse.

All’occupazione fascista si oppone la guerriglia partigiana slava guidata dal maresciallo Tito. I partigiani slavi, anche considerati i rancori profondi generati dai soprusi dei fascisti, reagirono con vendette atroci e brutali, come quelle delle foibe, profonde voragini naturali che si aprono nel terreno carsico della zona, che divennero la tomba di migliaia di persone (gettate dentro spesso ancora vive).

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Dopo la firma dell’armistizio, l’Italia si ritrova divisa in due parti:

  1. a sud si forma il Regno del sud, di Vittorio Emanuele III, con a capo il generale Badoglio;
  2. a nord nasce la Repubblica sociale italiana (Rsi) o Repubblica di Salò, uno stato in mano ai nazisti, con a capo Mussolini.

Molti gruppi di partigiani si alleano per opporsi al nazifascismo. Sono i partigiani che si organizzano in diverse brigate. Subito dopo l’armistizio nasce il Comitato di Liberazione Nazionale, con il compito di organizzare la Resistenza.

Al Nord i nazifascisti operavano una repressione militare feroce contro i partigiani e la popolazione civile attraverso impiccagioni, fucilazioni e deportazioni. A questo riguardo, è tristemente noto l’eccidio di Marzabotto, in Emilia, dove i nazisti massacrarono centinaia di persone, tra cui intere famiglie e molti bambini.

Nella primavera del 1945 la Resistenza riprende forza e Partigiani e Alleati riescono a liberare l’Italia il 25 aprile del 1945. E’ la fine della guerra.

 

Spesso il male di vivere ho incontrato

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Spesso il male di vivere ho incontrato, E. Montale

 

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola e il falco alto levato.

Parafrasi

Spesso ho incontrato la sofferenza del vivere, che si potrebbe paragonare al faticoso fluire del ruscello (rivo) che gorgoglia (come in un lamento) impossibilitato nel suo scorrere (strozzato). (Il male di vivere è anche associabile) alla foglia che si accartoccia, perché bruciata dalla calura (riarsa) e al cavallo stroncato dalla fatica (stramazzato).

Non conobbi altra possibilità di esperienza positiva (bene), se con nella condizione rara (del prodigio) tipico di un atteggiamento di superiore distacco (divina indifferenza). La divina indifferenza si manifesta nella statua, nel torpore del mezzogiorno; essa si manifesta nella nuvola e nel falco che vola lontano. (La statua indica la staticità inerte insensibile delle cose. La nuvola per la sua inconsistenza e il falco per la sua libertà istintiva, colti mentre si stagliano nel cielo in un momento di staticità).

La forma e lo stile

La lirica è divisa in due quartine di endecasillabi, tranne l’ultimo verso che è un settenario doppio. Schema: ABBA CDDA. Il componimento ha un andamento discorsivo e il lessico è scarno ed essenziale, caratterizzato da suoni duri e dissonanti (rivo strozzato, cavallo stramazzato).

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Correlativo Oggettivo 

Procedimento poetico, inizialmente elaborato da Eliot e poi autonomamente ripreso e sviluppato da Montale, per cui una determinata sensazione o emozione viene rappresentata sulla pagina attraverso alcuni oggetti concreti o una situazione particolare, che dovrebbero suscitare nel lettore ciò che prova il poeta senza necessità di mediazione o di spiegazione.

In questa poesia Montale associa al male (il male di vivere) il rivo strozzato, la foglia / riarsa, il cavallo stramazza (elementi concreti della natura che rimandano al concetto di male di vivere).

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Commento

Questa poesia è compresa nella raccolta “Ossi di seppia”, pubblicata nel 1925.

La prima parte della poesia è incentrata sul malessere esistenziale ravvisabile nelle situazioni quotidiane.  Montale trae alcuni esempi dalla realtà naturale, nel regno inanimato, animale e vegetale: il rivo, la foglia, il cavallo, colti in un momento di precarietà e dolore, come sottolineano gli aggettivi ad essi collegati: strozzato, riarsa, stramazzato: il ruscello che non può più scorrere, la foglia che si accartoccia, il cavallo che è stroncato dalla fatica.E’ la constatazione che in tutti gli aspetti della realtà esiste un  male di vivere cosmico e un’uguale sofferenza degli uomini (correlativo oggettivo).

Nella seconda quartina, in opposizione al male di vivere, Montale afferma che l’unico bene per l’uomo consiste nell’atteggiamento di indifferenza, per tutto ciò che è segnato dal male e dal dolore.

Ai tre emblemi del male si contrappongono simmetricamente, tre esempi concreti di questa specie di bene (correlativi oggettivi): la statua, la nuvola e il falco: la statua si caratterizza per la sua fredda, marmorea insensibilità; la nuvola e il falco perché si levano alti al di sopra della miseria del mondo.

 

Guida all'analisi del Testo Narrativo

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Il testo narrativo racconta una storia, una serie di eventi che si svolgono nel tempo, nello spazio e che si riferiscono a uno o più personaggi.

Il testo narrativo può essere una favola, una novella, un racconto, un romanzo. Sono testi narrativi anche le pagine di diario, i resoconti di viaggio, le cronache storiche, le autobiografie.

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Come fare per analizzare un testo narrativo?

1^ PUNTO: considera che ogni testo narrativo presenta una struttura di riferimento. Essa è la seguente ed è caratterizzata da cinque momenti principali:

  1. Situazione iniziale, che si caratterizza per la presentazione dei personaggi e dell’ambientazione
  2. Esordio, in cui viene evidenziato un avvenimento che mette in moto l’azione
  3. Peripezie/mutamenti/Spannung
  4. Ricomposizione dell’equilibrio infranto
  5. Conclusione

2^ PUNTO: analizzare un testo significa scomporlo nelle sue diverse parti, in modo da studiarle. A questo riguardo, possiamo individuare i tre seguenti livelli di analisi:

  • LIVELLO DELLA NARRAZIONE Innanzitutto, leggi attentamente l’introduzione (Come inizia la storia?) in cui probabilmente vengono presentati dei personaggi (Chi sono?) che sono collocati in un particolare contesto, definito ambientazione (si riferisce al tempo e al luogo nel quale si svolgono gli eventi della storia). Leggi lo sviluppo della vicenda (quale è l’argomento principale di cui si parla? Che cosa accade? Perché?) e la conclusione.

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  • LIVELLO CONTENUTISTICO-LESSICALE Durante il corso della lettura individua i seguenti aspetti:

il narratore (chi è che racconta la vicenda?)

descrizione dei personaggi, animali, luoghi, oggetti (come vengono descritti? Vengono fornite numerose informazioni o poche? Di che tipo (soggettive o oggettive)?

sequenza di avvenimenti che si succedono in un tempo/luogo (che cosa avviene? In quale ordine?)

rapporto causa/effetto (quale motivo o causa ha generato un determinato effetto?)

le scelte stilistiche (stile alto o formale, medio o informale)

l’argomento della storia 

quali emozioni suscita

il messaggio. 

  • LIVELLO EXTRA-TESTUALE 

Relazione testo-biografia e poetica dell’autore (quale è la storia personale dello scrittore? In quale periodo è vissuto? Quale è l’intento espressivo/contenutistico delle opere dell’autore?)

Relazione testo-altri testi dello stesso autore (considera due/tre opere da confrontare)

 

 

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IN SINTESI L’analisi di un testo narrativo avviene attraverso tre momenti principali:

  1. Comprensione: a quale genere appartiene lo scritto? Chi lo ha scritto? Quando?
  2. Analisi: Chi sono i personaggi? Quale è l’ambientazione? Chi è il narratore? Sono presenti sfasature temporali (differenza tra fabula e intreccio)? Quali tecniche narrative (sono presenti dialoghi o monologhi?) Quale stile (linguaggio formale/elevato o linguaggio informale/colloquiale)?
  3. Interpretazione: Quale è il messaggio del testo? Come si spiega il comportamento dei personaggi? Quale è il mio giudizio sul testo?

Presentazione testo_narrativo

Analisi e commento di un testo narrativo