La Resistenza è un movimento di protesta e di opposizione clandestino, costituito da partigiani, con l’obiettivo di impedire l’affermazione del nazi-fascismo sul continente.
La Resistenza si manifestò in Francia, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Iugoslavia, Grecia e Italia.
La Francia fu tra i primi paesi dove la Resistenza iniziò a operare. Dopo lo sbarco in Normandia (6 giugno 1944) i francesi divennero ancora più attivi e prima dell’arrivo degli alleati riuscirono a liberare da soli Parigi.
In Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, a causa di un territorio che non agevolava la guerriglia, i partigiani riuscirono ad operare sabotaggi e scioperi che aiutarono gli alleati.
Nella zona al confine tra Italia e Jugoslavia si avvertivano tensioni tra croati, sloveni e italiani. A questo riguardo, dopo la Prima Guerra Mondiale, all’Italia erano state assegnate le città di Gorizia (Friuli Venezia Giulia), Trieste (Friuli Venezia Giulia) e Istria (penisola della Croazia) fino a Pola (città della Croazia), dove abitava una minoranza slovena.
Con l’avvento del fascismo, tale minoranza fu perseguitata e costretta a un’italianizzazione forzata e violenta. Le scuole slovene furono chiuse e le organizzazioni economiche e culturali soppresse.
All’occupazione fascista si oppone la guerriglia partigiana slava guidata dal maresciallo Tito. I partigiani slavi, anche considerati i rancori profondi generati dai soprusi dei fascisti, reagirono con vendette atroci e brutali, come quelle delle foibe, profonde voragini naturali che si aprono nel terreno carsico della zona, che divennero la tomba di migliaia di persone (gettate dentro spesso ancora vive).
Dopo la firma dell’armistizio, l’Italia si ritrova divisa in due parti:
- a sud si forma il Regno del sud, di Vittorio Emanuele III, con a capo il generale Badoglio;
- a nord nasce la Repubblica sociale italiana (Rsi) o Repubblica di Salò, uno stato in mano ai nazisti, con a capo Mussolini.
Molti gruppi di partigiani si alleano per opporsi al nazifascismo. Sono i partigiani che si organizzano in diverse brigate. Subito dopo l’armistizio nasce il Comitato di Liberazione Nazionale, con il compito di organizzare la Resistenza.
Al Nord i nazifascisti operavano una repressione militare feroce contro i partigiani e la popolazione civile attraverso impiccagioni, fucilazioni e deportazioni. A questo riguardo, è tristemente noto l’eccidio di Marzabotto, in Emilia, dove i nazisti massacrarono centinaia di persone, tra cui intere famiglie e molti bambini.
Nella primavera del 1945 la Resistenza riprende forza e Partigiani e Alleati riescono a liberare l’Italia il 25 aprile del 1945. E’ la fine della guerra.