FIABA PER CONOSCERE ENEA

Enea, il viaggiatore stellare

C’era una volta, in una terra lontana chiamata Troia, un giovane eroe di nome Enea. Troia era una città bellissima, ma purtroppo fu distrutta da una grande guerra. Enea, con il cuore pieno di tristezza, dovette fuggire dalla sua casa in fiamme.

Ma Enea non era solo un semplice eroe, era anche un discendente degli dei!  Sua madre era Venere, la dea dell’amore, e grazie a lei, Enea aveva ricevuto un dono speciale: una stella che lo guidava sempre nella giusta direzione.

Con la sua stella come compagna, Enea iniziò un lungo e avventuroso viaggio in cerca di una nuova casa. Attraversò mari tempestosi, incontrò mostri marini e visitò terre lontane. Durante il suo viaggio, fece amicizia con molti popoli e visse tante storie incredibili.

In una di queste terre, incontrò una regina bellissima di nome Didone. Didone si innamorò perdutamente di Enea e insieme costruirono una nuova città. Ma Enea sapeva che il suo destino era un altro: doveva fondare una grande città, una città destinata a diventare la più potente del mondo.

Con il cuore pesante, Enea lasciò Didone e proseguì il suo viaggio. Dopo molte peripezie, arrivò finalmente in Italia, dove fondò una nuova città chiamata Roma. Roma divenne una città grandiosa e potente, e gli abitanti di Roma erano orgogliosi di essere discendenti di Enea, l’eroe che aveva viaggiato per le stelle per portare loro una nuova vita.

 

Libri che consiglio

Il canto di Penelope

Il canto di Penelope (2005) è un romanzo della scrittrice canadese Margaret Atwood che rivisita il mito omerico dell’Odissea dal punto di vista di Penelope, regina di Itaca e moglie di Ulisse.

Trama:

  • Parte I: La tela

Penelope narra la sua storia in prima persona, dalla prospettiva dell’oltretomba. Racconta la sua giovinezza, il matrimonio con Ulisse e la sua partenza per la guerra di Troia. Penelope descrive la sua solitudine durante i vent’anni di attesa del marito, contrastando le dicerie e le avances dei Proci, pretendenti al suo trono e alla sua mano. Per ingannare il tempo e dissuadere i Proci, Penelope tesse una tela infinita, disfacendola ogni notte per ricominciare il giorno dopo.

  • Parte II: Le dodici

Dodici schiave, impiccate da Telemaco per ordine di Penelope alla fine dell’Odissea, raccontano le loro storie. Le loro voci narrano vite diverse, provenienze diverse e servitù diverse nella reggia di Itaca. Tra di loro c’è anche Melanto, la serva che ha tradito Penelope con i Proci. Le dodici schiave offrono una prospettiva corale e marginale sulla vita a palazzo, svelando segreti e ingiustizie.

  • Parte III: Il ritorno

Ulisse finalmente ritorna a Itaca dopo vent’anni di guerre e peregrinazioni. Penelope, inizialmente incredula, lo sottopone a diverse prove per accertarsi della sua identità. Riuniti, i due coniugi devono affrontare le conseguenze dell’assenza di Ulisse e ristabilire l’ordine nel regno, punendo i Proci e ricongiungendosi con il figlio Telemaco.

Temi principali:

  • Voce femminile: Il romanzo dà voce a Penelope e alle dodici schiave, personaggi spesso marginalizzati nell’Odissea omerica.
  • Fedeltà e inganno: Penelope è messa alla prova dalla sua fedeltà ad Ulisse, mentre le dodici schiave subiscono le conseguenze degli inganni e delle sopraffazioni.
  • Memoria e verità: La narrazione di Penelope e delle schiave rimette in discussione la versione tradizionale del mito, offrendo una prospettiva alternativa sulla verità degli eventi.
  • Potere e giustizia: Il romanzo esplora i temi del potere, della giustizia e della vendetta, mostrando come queste dinamiche si intrecciano nella società di Itaca.

Stile e linguaggio:

Atwood utilizza uno stile narrativo polifonico, alternando la voce di Penelope a quella delle dodici schiave. La prosa è limpida e incisiva, ricca di ironia e sarcasmo, che riflette la perspicacia e l’intelligenza di Penelope.

Conclusione:

Il canto di Penelope è un’opera originale e provocatoria che reinterpreta un mito classico da una prospettiva contemporanea. Atwood offre una voce potente alle donne spesso silenziate nella narrativa tradizionale, invitando a una riflessione critica sui temi della memoria, della verità e del potere.

Respirazione diaframmatica

Perché bisogna fare la respirazione addominale

Esistono diversi motivi per cui la respirazione addominale, o diaframmatica, è importante e benefica per il nostro corpo e la nostra mente. Ecco alcuni dei principali:

Benefici per il corpo:

  • Migliora la funzionalità respiratoria: Il diaframma è il muscolo principale della respirazione. Imparando a respirare correttamente con il diaframma, si aumenta l’espansione polmonare e si ossigena meglio il corpo.
  • Riduce lo stress e l’ansia: La respirazione addominale ha un effetto calmante sul sistema nervoso, favorendo il rilassamento e la riduzione del cortisolo, l’ormone dello stress.
  • Migliora la digestione: Il movimento del diaframma durante la respirazione addominale massaggia gli organi interni, favorendo la digestione e la peristalsi intestinale.
  • Riduce il dolore: La respirazione profonda può aiutare a ridurre il dolore muscolare e articolare, favorendo il rilascio di endorfine, le naturali “molecole del benessere” del corpo.
  • Migliora la postura: La respirazione diaframmatica aiuta a rafforzare i muscoli addominali e dorsali, migliorando la postura e la stabilità del corpo.

Benefici per la mente:

  • Aumenta la concentrazione: La respirazione profonda aiuta a focalizzare l’attenzione e a migliorare la concentrazione.
  • Riduce l’ansia e la depressione: La respirazione diaframmatica può essere un valido strumento per la gestione dell’ansia e della depressione, favorendo un senso di calma e benessere.
  • Migliora la qualità del sonno: La respirazione profonda può aiutare a rilassarsi prima di dormire e a migliorare la qualità del sonno.

In sintesi, la respirazione addominale è una pratica semplice e accessibile a tutti che può apportare numerosi benefici al corpo e alla mente. È un modo efficace per migliorare la salute fisica e mentale, ridurre lo stress e l’ansia, e aumentare il benessere generale.

Oltre ai benefici sopra elencati, la respirazione addominale può essere utile anche per:

  • Prepararsi al parto: Le donne incinte possono imparare a utilizzare la respirazione diaframmatica per gestire il dolore durante il travaglio e il parto.
  • Migliorare le performance sportive: La respirazione profonda può aiutare gli atleti a migliorare la resistenza e la concentrazione durante l’allenamento e la competizione.
  • Recuperare da un infortunio: La respirazione diaframmatica può essere utilizzata per facilitare il processo di recupero da un infortunio o un intervento chirurgico.

Esistono diverse tecniche per imparare a fare la respirazione addominale. È possibile trovare molte risorse online e offline, come video, corsi e libri. In generale, è consigliabile iniziare con esercizi semplici e aumentare gradualmente la durata e la difficoltà della respirazione.

Con un po’ di pratica, la respirazione addominale può diventare un’abitudine quotidiana che può migliorare significativamente la qualità della vita.

Come gestire i comportamenti problematici

 

Il rispetto è un ponte che collega le persone

 

L’operato dei docenti su ragazze/i che manifestano comportamenti-problema (gesti inappropriati verso compagni, insegnanti, aggressività verbale, atteggiamenti oppositivi, comportamenti socialmente inadeguati), si traduce fondamentalmente in richiami verbali, coinvolgimento della famiglia e un carico di lavoro aggiuntivo.

Per riflettere su questo argomento, la premessa necessaria è una riflessione sul tema della condivisone di un insieme di VALORI. Questi ultimi contribuiscono a creare un ambiente positivo e inclusivo, in cui tutti i soggetti si sentono rispettati e valorizzati.

Alcuni esempi di valori sono:

  • Rispetto: per gli altri, per le differenze culturali, per le opinioni altrui e per l’ambiente, che si manifesta nei rapporti tra tutti gli individui. Il rispetto implica l’accettazione degli altri, anche se sono diversi da noi, e il riconoscimento dei loro diritti e delle loro opinioni.
  • Responsabilità: Promuovere un senso di responsabilità individuale e collettiva verso gli studi, il comportamento e l’ambiente scolastico.
  • Integrità: Incentivare l’onestà, l’integrità e la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa.
  • Collaborazione: Favorire la collaborazione tra studenti, insegnanti e genitori per creare un ambiente di apprendimento positivo.
  • Partecipazione: valore che promuove il coinvolgimento attivo di tutti gli studenti nel processo educativo. La partecipazione significa dare agli studenti la possibilità di esprimere le proprie opinioni e di prendere decisioni che riguardano la loro vita scolastica.
  • Cittadinanza: Promuovere la consapevolezza civica e il coinvolgimento nella comunità, sviluppando un senso di responsabilità sociale.
  • Creatività: Valorizzare l’innovazione e l’abilità di pensare in modo critico.
  • Empatia: Coltivare la capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri.
  • Autodisciplina: Incentivare l’autodisciplina e la gestione responsabile del tempo per il successo accademico.
  • Curiosità: Sostenere la voglia di apprendere e di esplorare nuove idee e concetti.
  • Cura:  promuove il benessere di tutti i soggetti coinvolti nel processo educativo. La cura significa prendersi cura degli altri, sia fisicamente che emotivamente.

L’educazione ai valori contribuisce allo sviluppo del carattere delle persone, promuovendo qualità come l’onestà, l’integrità, la responsabilità e la compassione. Queste qualità sono essenziali per la costruzione di individui consapevoli, sani, autonomi e in grado di auto-determinarsi.

L’educazione ai valori inizia in famiglia, e i genitori hanno un ruolo fondamentale nel trasmettere ai figli i valori che considerano importanti. I genitori possono farlo attraverso il proprio esempio, le parole e le azioni. Ecco alcuni esempi di come i genitori possono trasmettere i valori ai figli:

  • Essere un modello positivo. I bambini imparano osservando gli adulti che li circondano. Se i genitori sono persone rispettose, responsabili e altruiste, è più probabile che i figli imparino a comportarsi nello stesso modo.
  • Parlare dei valori. I genitori possono parlare ai figli dei valori che considerano importanti, spiegando loro il significato e l’importanza di questi valori.
  • Vivere i valori. I genitori possono trasmettere i valori ai figli vivendoli nella loro vita quotidiana. Ad esempio, se i genitori dicono ai figli che è importante essere onesti, ma poi mentono loro, i figli impareranno che è accettabile mentire.

Un’educazione in famiglia basata sui valori può portare a diversi benefici per i bambini e i ragazzi, tra cui:

  • Un maggiore senso di identità: I bambini che hanno un chiaro senso dei valori che li guidano si sentono più sicuri di sé e più capaci di prendere decisioni autonome.
  • Un maggiore senso di orientamento morale: I bambini che hanno una solida base di valori sanno cosa è giusto e cosa è sbagliato, e sono più propensi a comportarsi in modo etico e morale.
  • Una maggiore resilienza: I bambini che hanno valori forti sono più resilienti di fronte alle sfide e alle difficoltà della vita.

Ciò premesso, in caso di comportamenti/problema – in famiglia o con l’aiuto di personale specialistico – bisognerebbe lavorare sul tema del CONTENIMENTO, mirato allo sviluppo della consapevolezza che in un contesto ‘esterno’ alla famiglia, quale ad esempio quello scolastico, sia necessario modificare la propria condotta, in modalità espressive socialmente accettabili. Questo lavoro determina una crescita, una maturazione costruttiva dell’intelletto e delle emozioni del soggetto.

Su questo tema, ho piacere di condividere il mio approccio da genitore, con mia figlia di 15 anni:

  • nel tempo, ho impartito (con discussioni, riflessioni, letture) il rispetto per la scuola e i docenti, non contestando mai nessuna loro azione, anche quelle – a volte -discutibili, poiché si tratta di una critica non costruttiva, che manda in confusione il soggetto in formazione;
  • ho ribadito giorno dopo giorno, le regole da rispettare (alzare la mano per parlare, non fare capricci, non litigare, collaborare con docenti e compagni), descrivendo esempi ed esperienze positive in tale direzione, in modo tale da condividere il VALORE del privilegio di avere accesso a una SCUOLA in cui è bello stare, relazionare, imparare, crescere;
  • quando sono state effettuate segnalazioni di docenti su sue piccole trasgressioni, ho messo in atto severe punizioni a suo carico, considerando che la sua unica responsabilità è quella di comportarsi bene ed avere un profitto scolastico positivo, per condividere il VALORE della FIDUCIA, che viene meno in caso di comportamenti deludenti e fuori luogo.

La mia esperienza di mamma, con una ragazzina di 15 anni è quella di una soldatessa in trincea (in quanto la sua formazione non richiede, da parte mia, uno sprint, ma una maratona, nel senso della necessità di esternare energie, attenzioni, cure verso di lei, nel quotidiano) senza avere timore di affrontare e gestire in modo costruttivo l’inevitabile conflitto che si innesca.

 

Il diario di lettura

Un diario delle letture è un registro o un documento in cui puoi annotare e tenere traccia di tutte le letture che fai nel corso del tempo. Questo può includere libri, articoli, racconti, poesie o qualsiasi altra forma di scrittura che leggi. Tenere un diario delle letture può essere un modo utile per monitorare i tuoi progressi nella lettura, riflettere sulle tue opinioni e impressioni sulle opere che hai letto e pianificare le tue future letture. Ecco come potresti organizzare un diario delle letture:

  1. Intestazione: Inizia ogni pagina del tuo diario con un’intestazione che includa la data in cui hai iniziato e terminato la lettura di un’opera. Questo ti aiuterà a tenere traccia del tempo impiegato per completare un libro o un articolo.
  2. Titolo e autore: Scrivi il titolo completo dell’opera che hai letto e il nome dell’autore. Puoi anche aggiungere altre informazioni come l’editore e l’anno di pubblicazione.
  3. Breve riassunto: Dopo aver terminato la lettura, scrivi un breve riassunto dell’opera. Questo può essere utile per rinfrescare la memoria in futuro e per avere una panoramica delle trame delle opere lette.
  4. Opinioni personali: Condividi le tue opinioni e le tue impressioni sull’opera. Cosa hai apprezzato di più? Cosa ti ha deluso? Ci sono temi o messaggi che hai colto durante la lettura?
  5. Citazioni preferite: Se durante la lettura hai incontrato citazioni o passaggi che ti hanno colpito particolarmente, annotale nel tuo diario. Questo ti permetterà di rileggerle facilmente in seguito.
  6. Valutazione: Puoi assegnare una valutazione o una serie di stelle per indicare quanto hai apprezzato l’opera. Questo può aiutarti a tenere traccia delle tue preferenze e a fare scelte future di lettura.
  7. Obiettivi di lettura: Puoi anche utilizzare il tuo diario delle letture per fissare obiettivi di lettura. Ad esempio, potresti stabilire un numero di libri da leggere in un determinato periodo o potresti elencare i generi che desideri esplorare.
  8. Lista delle letture future: Tieni una lista delle opere che desideri leggere in futuro. Questo può essere un buon modo per pianificare le tue prossime letture in base ai tuoi interessi.
  9. Aggiornamenti periodici: Se preferisci, puoi anche scrivere aggiornamenti periodici sulle tue letture, magari ogni settimana o ogni mese. Questo ti consentirà di seguire il tuo progresso nel corso del tempo.
  10. Riflessioni finali: Alla fine di un periodo (ad esempio, alla fine dell’anno), puoi fare una riflessione più ampia sulle tue letture complessive. Cosa hai imparato? Quali sono stati i momenti salienti dell’anno in termini di lettura?

Un diario delle letture è un modo personale e flessibile per tracciare il tuo percorso di lettura e approfondire la tua relazione con i libri e la scrittura. Puoi personalizzarlo in base alle tue esigenze e preferenze personali.

Filodidattica

Filodidattica è un blog di didattica, apprendimento e formazione, creato da Daniela Mainardi.

Si rivolge a insegnanti, educatori, genitori e studenti che sono interessati a migliorare il loro apprendimento.

Il blog offre  articoli, recensioni, guide e consigli su una vasta gamma di argomenti, tra cui: l’uso della tecnologia nell’educazione, la didattica innovativa, le tecniche di apprendimento.

Il blog è ideato e gestito da Daniela Mainardi, che lavora per offrire informazioni e risorse aggiornate e di alta qualità.

Gli articoli pubblicati sono scritti in modo chiaro e accessibile, in modo da poter essere compresi da chiunque.

In sintesi, Filodidattica è un blog utile e interessante per chiunque sia interessato a migliorare le proprie competenze in didattica e formazione, e per coloro che sono alla ricerca di nuovi strumenti e metodi per migliorare l’apprendimento.